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Channel: Commenti a: A.A.A. Stanze letterarie contemporanee cercasi
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Di: Rodolfo

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Caro Giampiero,
ai miei giovani insegnanti (io sono solo l’anziano che li allena) richiedo prima di vedere poi di visualizzare e raffigurare l’immateriale. Cosa c’è in una stanza? Solo gli arredi o il colore e il calore e la luce e l’aria e il clima e il silenzio e il ticchettio dei tacchi sul pavimento in legno e il verde del prato che, riflesso, illumina e colora la parete? Ogni percezione è una discontinuità e un’emergenza che si affaccia ai nostri sensi e modifica la condizione di benessere o malessere, agisce sull’umore e sulla serenità… Un progettista non può lasciare al caso questi aspetti ma deve essere in grado di pre-vederli per mitigarne le asperità. Il mio è un approccio olistico e scientifico, ecologico nel senso di Bateson.
I testi brevi e intensi trascritti dai tanti amici di cui si sente intenso il coinvolgimento emotivo e la passione, evidenziano che gli oggetti e gli spazi sono solo lo sfondo, la dotazione strumentale di servizio, che ben poco hanno a che fare, se non per gli impedimenti che spesso creano, con il senso del luogo dell’abitare. Ma questo apre a un discorso molto più ampio e non voglio rubare altro spazio alla nostra gentilissima ospite.
Ricambio l’abbraccio e… grazie ancora.


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