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Channel: Commenti a: A.A.A. Stanze letterarie contemporanee cercasi
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Di: Emilio Simonetti

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Per entrarci non devo abbassare nessuna maniglia, ne’ aprire alcuna porta. Il perimetro della stanza è quello stesso della mia coscienza. Non quello del mio linguaggio, come dice un filosofo. Sono già sempre dentro, senza neanche parlare. Se ci penso però li vedo, gli oggetti della mia stanza. Ma non sono fermi, fluttuano nell’aria. Ogni tanto qualcuno mi si avvicina più degli altri. Ma io penso ad altro e lui si allontana. Veramente non so se sono io ad allontanarmi o l’oggetto che fluttua nell’aria. Mi accade anche di vedere strane contrade, praterie e deserti. Sentire l’aria secca o l’umido della pioggia. Mi faccio sfiorare da odori intensi, come quello del bergamotto di calabria. Ma l’odore che mi piace di più è quello dei libri della mia libreria. Non è l’odore della carta, ma quello della polvere che vi cade sopra. Penso a quei granellini che con tanta pazienza vi si sono adagiati. Uno a uno, instancabilmente, senza fretta. Nella mia stanza ci sono tanti granellini di polvere che mi accompagnano ogni giorno, mi fanno compagnia e mi svelano il segreto dell’essere che si deposita con calma incessante sulla realtà. Ecco, cosa fa ogni granello di polvere nella mia stanza.


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